L'UNIONE EUROPEA APRE LE PORTE PER L'INGRESSO DI BULGARIA E ROMANIA - Sud in Europa

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L'UNIONE EUROPEA APRE LE PORTE PER L'INGRESSO DI BULGARIA E ROMANIA

Archivio > Anno 2006 > Novembre 2006
di Teresa Maria MOSCHETTA    
Il processo di allargamento dell’Unione Europea a nuovi Stati membri conoscerà, con l’inizio del nuovo anno, un ulteriore e significativo sviluppo. La Commissione europea, infatti, nella sua Relazione di verifica del grado di preparazione della Bulgaria e della Romania in vista dell’adesione all’Unione europea, presentata il 26 settembre 2006, ha posto in rilievo come entrambi i Paesi siano sufficientemente pronti a soddisfare i criteri politici ed economici richiesti nonché a rispettare l’acquis comunitario a partire dal 1° gennaio 2007.
La decisione della Commissione costituisce l’ultima tappa di un percorso iniziato nel 1995 quando la Bulgaria e la Romania hanno presentato la loro richiesta formale di entrare a far parte dell’Unione Europea. I negoziati con entrambi i Paesi sono stati aperti nel febbraio 2000 e due anni più tardi, nel 2002, il Consiglio europeo ha annunciato l’obiettivo di accogliere la Bulgaria e la Romania nell’Unione Europea entro il 2007 a condizione che i due Paesi compissero sufficienti progressi per soddisfare i criteri stabiliti per l’adesione. Conclusi i negoziati nel dicembre 2004, il trattato di adesione è stato firmato nell’aprile 2005 ed attualmente è stato ratificato oltre che dalla Romania e dalla Bulgaria anche da 21 dei 25 Stati membri. Ai sensi del trattato di adesione, l’ingresso dei nuovi membri avrebbe potuto essere posticipato al 1° gennaio 2008 nel caso di una decisione in tal senso presa dal Consiglio su raccomandazione della Commissione. Quest’ultima, già con la relazione del maggio 2006 aveva mostrato un cauto ottimismo sulla possibilità per la Romania e la Bulgaria di entrare a far parte dell’Unione europea entro i termini stabiliti, pur ponendo in luce la necessità di intervenire con riforme in alcuni specifici settori. Ad entrambi i Paesi, infatti, la Commissione chiedeva interventi nel settore del sistema giudiziario, della lotta contro la corruzione, della cooperazione di polizia, della lotta contro la criminalità organizzata e il riciclaggio del danaro, del sistema integrato di gestione e controllo, delle encefalopatie spongiformi trasmissibili e del controllo finanziario.
La Relazione del settembre 2006, riprendendo l’analisi dei settori di intervento citati, pone in rilievo i progressi compiuti dai due Paesi e nel contempo indica i provvedimenti necessari per garantire il funzionamento dell’Unione europea. La Bulgaria e la Romania, infatti, pur avendo in gran parte adeguato le rispettive legislazioni nazionali all’acquis comunitario incontrano ancora significative difficoltà nel dare effettiva attuazione al rinnovato quadro normativo. Ulteriori interventi sono, inoltre, necessari in materia di inclusione sociale, dialogo sociale, lotta contro la discriminazione, sanità pubblica, energia e sicurezza nucleare, ambiente, gestione dei fondi strutturali e riforma della pubblica amministrazione. Dal momento del loro ingresso nell’Unione europea, la Bulgaria e la Romania saranno sottoposte a rigidi controlli mediante i consueti strumenti previsti dai trattati comunitari nei confronti di tutti gli Stati membri comprensivi di misure di salvaguardia, rettifiche finanziarie dei fondi dell’UE, provvedimenti nel quadro della politica di concorrenza e procedure di infrazione. Apposite misure di salvaguardia previste nel trattato di adesione saranno, altresì, applicabili in materia di attività economica, mercato interno e giustizia e affari penali. Ad esempio, la clausola di salvaguardia economica potrà essere invocata per far fronte a gravi difficoltà incontrate in un dato settore economico dagli attuali Stati membri. La clausola di salvaguardia riguardante il mercato interno potrà essere invocata quando un nuovo Stato rechi o rischi di recare un grave pregiudizio al funzionamento del mercato interno. In questo caso, la Commissione potrà adottare opportuni provvedimenti, come l’esclusione di tale Stato dal beneficio di alcune disposizioni del mercato interno. La clausola di salvaguardia in materia di giustizia ed affari interni consentirà la sospensione unilaterale degli obblighi degli attuali Stati membri nel settore della cooperazione giudiziaria con il Paese in questione in campo civile e penale. Il trattato di adesione prevede anche disposizioni transitorie concordate durante i negoziati al fine di rimediare a possibili problemi di carattere regionale o settoriale. Gli Stati membri, per esempio, potranno limitare la libera circolazione dei lavoratori dei nuovi Stati membri entro un periodo massimo di sette anni dalla data di adesione. In questo quadro, la Commissione potrà anche adottare per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di adesione specifiche misure transitorie nei settori veterinario, fitosanitario e della sicurezza alimentare al fine di evitare che aziende alimentari che non rispettino la normativa comunitaria vendano i propri prodotti sul mercato interno. In settori di intervento particolarmente sensibili, la Commissione europea ha previsto nella sua Relazione specifiche misure di accompagnamento che i due nuovi Stati membri sono chiamati ad attuare pena l’adozione da parte delle istituzioni comunitarie di appropriate misure correttive. In materia di riforma del sistema giudiziario e lotta contro la corruzione, la Bulgaria dovrà modificare la propria costituzione al fine di eliminare le ambiguità circa l’indipendenza e la responsabilità del sistema giudiziario, garantire un processo giudiziario più trasparente ed efficace mediante l’adozione di una nuova legge sul sistema giudiziario ed un nuovo codice di procedura civile, adottare misure per prevenire e combattere la corruzione all’interno delle amministrazioni locali, mettere a punto una strategia volta a combattere la criminalità organizzata; la Romania dovrà garantire una maggiore trasparenza ed una maggiore efficienza dei procedimenti giudiziari, creare una agenzia di integrità responsabile della verifica delle incompatibilità e di potenziali conflitti di interesse, adottare misure per combattere la corruzione delle amministrazioni locali. Entrambi i Paesi dovranno riferire periodicamente in merito ai progressi compiuti, presentando la prima relazione entro il 31 marzo 2007. La Commissione fornirà consulenza interna ed esterna al fine di fornire orientamenti sul processo di riforma e verificare i progressi compiuti che saranno comunicati al Parlamento europeo ed al Consiglio. Nel caso di mancato adempimento da parte dei nuovi membri degli impegni assunti, la Commissione potrà applicare le misure di salvaguardia previste dal trattato di adesione, sospendendo l’obbligo degli attuali Stati membri di riconoscere le sentenze ed eseguire i mandati emessi dai tribunali e pubblici ministeri di ciascuno dei due paesi. In materia di fondi agricoli, al fine di evitare pagamenti indebiti nei primi anni successivi all’adesione e di far fronte al rischio di un pregiudizio al funzionamento del mercato interno dei prodotti agricoli, la Commissione ha predisposto un meccanismo che permetterà di adottare adeguate misure sul corretto impiego dei finanziamenti agricoli coperti dal sistema integrato di gestione e controllo. In materia di sicurezza alimentare, la Bulgaria e la Romania sono tenute ad attuare prima dell’adesione un sistema adeguato di raccolta e trattamento degli animali morti e dei sottoprodotti di origine animale sull’intero territorio nazionale ed a portare a termine il miglioramento degli impianti di sezionamento. Nel caso di mancato adempimento, la Commissione imporrà restrizioni all’uso di mangimi animali e confermerà il divieto di importare nell’UE suini vivi e carni suine provenienti da entrambi i paesi. Specifiche misure verranno anche adottate nel settore lattiero caseario al fine di impedire la vendita negli altri Stati membri di alcuni prodotti a base di latte crudo non conforme alle norme di sanità pubblica. In materia di sicurezza aerea, la Bulgaria dovrà elaborare ed attuare un piano d’azione per ovviare alle carenze strutturali riscontrate dalle Autorità aeronautiche comuni in stretta collaborazione con l’Agenzia europea di sicurezza aerea. Nel caso di ritardi in tal senso, la Commissione potrà limitarne l’accesso al mercato interno dell’aviazione adottando misure di salvaguardia nei confronti di aeromobili registrati in Bulgaria non conformi alla normativa comunitaria in materia di sicurezza dell’aviazione civile.
La Relazione del settembre 2006 mostra una particolare attenzione nel prefigurare correttivi a possibili disfunzioni legate all’ingresso della Bulgaria e della Romania nell’Unione Europea. L’orientamento in tal senso della Commissione, d’altro canto, riflette la preoccupazione delle istituzioni comunitarie in merito al possibile impatto che il prossimo allargamento potrà avere sull’opinione pubblica degli Stati già membri in presenza di una congiuntura non particolarmente favorevole per le sorti del processo di integrazione comunitaria.
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