Osservatorio sulla "Convenzione per l'avvenire dell'Europa" - TERMINATA LA FASE DI ASCOLTO - Sud in Europa

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Osservatorio sulla "Convenzione per l'avvenire dell'Europa" - TERMINATA LA FASE DI ASCOLTO

Archivio > Anno 2002 > Settembre 2002
di Vittorio Calaprice    

Con la “Dichiarazione sul futuro dell’Unione europea” approvata dal Consiglio Europeo di Laeken del dicembre 2001 si è aperto un ampio ed approfondito dibattito sul ruolo che le istituzioni europee dovranno svolgere in vista delle sfide del XXI secolo: l’allargamento ad Est, la globalizzazione economica e finanziaria, la multi-level governance, il rafforzamento della democrazia ed una maggiore trasparenza nei processi decisionali comunitari sono solo alcuni dei grandi temi attorno ai quali si sviluppano i 62 quesiti contenuti nella Dichiarazione di Laeken e che rappresentano la griglia di riferimento dei valori e delle missioni dell’Europa.
A tal fine in tutti gli Stati membri dell’Ue e dei paesi candidati, rappresentanti delle istituzioni, della società civile, esponenti di ambienti politici, economici ed accademici nonché mass-media ed opinione pubblica tenteranno di ridisegnare il volto dell’Europa attraverso una complessiva analisi degli argomenti posti di volta in volta all’ordine del giorno. Lo strumento istituzionale per l’attuazione dell’intero processo è stato individuato in una assemblea ad hoc denominata Convenzione - già utilizzata in occasione della redazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea - composta dai rappresentanti sia delle istituzioni dell’Unione che dei Governi e dei Parlamenti nazionali.
Il compito di tale organo è quello di formulare le varie ipotesi di “nuovi modelli” nell’architettura istituzionale comunitaria da sottoporre successivamente alla Conferenza intergovernativa (CIG).
Il coinvolgimento di un organo dalla natura sui generis, quale la Convenzione, nella procedura di revisione dei Trattati, sia pure soltanto in una fase preparatoria ai lavori della CIG, rappresenta un elemento di forte innovazione rispetto alle esperienze del passato.
Per la prima volta nella storia dell’integrazione europea gli Stati membri si sono posti l’obiettivo di superare il deficit di rappresentatività democratica dell’attuale sistema di modifica dei Trattati attraverso un nuovo criterio di revisione costituzionale che combina il metodo intergovernativo classico con la dimensione interparlamentare e nel quale potranno intervenire, a livello europeo e nazionale, tutte le istanze istituzionali, economiche, sociali e civili interessate.
La Dichiarazione di Laeken ha previsto che, al termine dei suoi lavori, la Convenzione rediga un documento finale che potrà comprendere opzioni diverse: in caso di consenso, esse acquisiranno la veste di raccomandazioni; in caso di posizioni diverse emerse nel corso del dibattito, il documento riporterà il sostegno ricevuto da ciascuna delle opzioni presentate: tale documento finale costituirà il punto di partenza per i lavori della Conferenza intergovernativa, alla quale, ai sensi dell’art. 48 del TUE, spetteranno le decisioni finali sulle proposte di modifica dei Trattati.
Il lavoro dei 105 conventionnels avrà lo scopo fondamentale di riavvicinare i cittadini alla costruzione europea contrastando la crescente sfiducia nelle istituzioni dell’Unione ed assicurare - attraverso l’attività della Convenzione - una maggiore rappresentatività democratica nel processo di riforma dell’Unione. I temi-chiave da discutere nella Convenzione si sono via via moltiplicati rispetto a quanto stabilito inizialmente nella Dichiarazione di Nizza, che aveva indicato tra le principali questioni da affrontare la semplificazione dei Trattati, una più precisa delimitazione delle competenze tra l’Unione e gli Stati membri, lo status della Carta dei diritti fondamentali e il ruolo dei Parlamenti nazionali nell’architettura europea.
Sono stati infatti inseriti riferimenti ad altri aspetti del processo di integrazione europea, quali la politica estera e di difesa, la cooperazione giudiziaria e tra forze di polizia, il coordinamento delle politiche economiche, la legittimità democratica e la trasparenza dei processi decisionali, il ruolo e il funzionamento delle istituzioni, gli strumenti legislativi, nonché il tema generale degli obiettivi dell’Unione.
Il lavoro della Convenzione si articolerà in tre fasi successive.
L’ascolto delle aspettative e dei bisogni dei cittadini europei è terminato con l’ultima riunione del 12 luglio: ad esso seguirà una successiva analisi delle proposte di riforma (entro dicembre del 2002) per concludere poi i suoi lavori attraverso una sintesi di proposte nel marzo del 2003.
La Dichiarazione di Laeken, formulando una serie di domande che prefigurano riforme significative in quasi tutti i settori della costruzione europea, ha indicato per la prima volta in modo specifico quale obiettivo fondamentale del processo di riforma la redazione di una vera e propria Costituzione europea. Essa dovrà superare il vaglio della CIG ( da tenersi durante il semestre di presidenza italiana nella seconda metà del 2003) per poi essere sottoposta a referendum popolare in occasione delle elezioni europee del 2004: questa è tuttavia una proposta che non ha ricevuto ancora ufficializzazione anche se a suo favore si sono espressi numerosi esponenti delle istituzioni europee. A differenza di quanto accaduto in passato per le Conferenze intergovernative, le sedute della Convenzione, che si svolgono tutte a Bruxelles, sono pubbliche, così come i dibattiti che si svolgono al suo interno e tutti i documenti ufficiali prodotti.
E’ possibile reperirli on line anche dal sito ufficiale http://european-convention.eu.int/

Sintesi dei lavori svolti
La sessione inaugurale della Convenzione si è svolta il 28 febbraio 2002.
La prima sessione plenaria si è svolta nei giorni 21-22 marzo 2002 ed ha affrontato le questioni delle “attese nei confronti dell’Europa”, il metodo di lavoro e le modalità di organizzazione del Forum.
La seconda sessione plenaria si è svolta nei giorni 15-16 aprile 2002 e si è occupata principalmente dei “compiti dell’Europa” nel quadro della delimitazione di competenze tra l’Unione e gli Stati membri.
La terza sessione plenaria si è svolta nei giorni 23-24 maggio 2002. Si è discusso dell'efficienza e della legittimità dell'attuale sistema di delimitazione di competenze tra Unione e Stati membri e degli strumenti giuridici di cui l'Unione dispone per assolvere i suoi compiti. Inoltre è stata formalizzata la costituzione dei gruppi di lavoro.
La quarta sessione plenaria si è svolta nei giorni 6-7 giugno. Si è discusso del ruolo dell'Unione e degli Stati membri nella definizione di uno Spazio comune di libertà, giustizia e sicurezza e del ruolo dei Parlamenti nazionali nell'architettura istituzionale europea.
La quinta sessione plenaria della Convenzione, svoltasi il 24 e 25 giugno, è stata dedicata alla Società Civile. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni, delle organizzazioni e delle collettività locali che hanno potuto, così, contribuire a fornire risposte efficaci alle esigenze dei cittadini dell’Unione.
La sesta sessione plenaria, l'ultima della prevista "fase di ascolto", si è svolta nei giorni 11 e 12 luglio. Si è discusso dell'azione esterna dell'Unione europea ed è stata presentata la relazione della Convenzione dei Giovani.

Gruppi di lavoro
La Convenzione ha formalizzato attraverso il suo Praesidium la creazione di sei Gruppi di Lavoro con lo scopo di approfondire talune questioni specifiche e di coinvolgere i membri della Convenzione in un lavoro di elaborazione di proposte coerenti che non può essere svolto in plenaria.

Gruppo 1: Principio di sussidiarietà
Presidente: Inigo Mendez de Vigo
Termine: settembre
Il Gruppo di lavoro dovrà interrogarsi sull’applicazione del principio di sussidiarietà e sul controllo, nel contempo politico e giurisdizionale, di tale applicazione.

Gruppo 2: Carta europea dei diritti fondamentali
Presidente: Antonio Vitorino
Termine: novembre
Il Gruppo di lavoro dovrà esaminare questioni precise quali l’incorporazione degli articoli della Carta nel TUE, l’estensione del ricorso alla Corte di Giustizia ai privati e la conciliazione tra la possibile adesione della CE/UE alla Convenzione Europea dei Diritti Umani e l’autonomia del diritto comunitario.

Gruppo 3: Personalità giuridica dell’Unione
Presidente: Giuliano Amato
Termine: novembre
Il Gruppo di lavoro dovrà esaminare in particolare le conseguenze di un riconoscimento esplicito della personalità giuridica dell’Unione e di una sua fusione con quella della Comunità europea, verificando se ciò possa contribuire alla semplificazione dei Trattati.

Gruppo 4: Parlamenti nazionali
Presidente: Gisela Stuart
Termine: settembre
L’attenzione del Gruppo di lavoro dovrà incentrarsi sull’esame dei meccanismi nazionali di controllo e di consultazione dei Parlamenti e sulle proposte volte a rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali, specie in merito al controllo dell’applicazione del principio di sussidiarietà.

Gruppo 5: Competenze complementari
Presidente: Henning Christophersen
Termine: ottobre
Il Gruppo di lavoro esaminerà la possibilità di restituire agli Stati membri qualsiasi competenza per le materie in cui l’Unione ha attualmente una competenza complementare o, in alternativa, di esplicitare i limiti di tali competenze.

Gruppo 6: Governance economica
Presidente: Klaus Haensch
Termine: ottobre
Il Gruppo di lavoro dovrà interrogarsi sulla chiarezza dell’attuale ripartizione delle competenze in materia economica e monetaria, sulla possibile istituzionalizzazione dell’Eurogruppo, sulla rappresentanza esterna della zona euro e sull’eventuale adozione di misure vincolanti di coordinamento delle politiche economiche.

RIQUADRI ESPLICATIVI

Composizione della Convenzione
La Convenzione sul futuro dell’Europa comprende rappresentanti sia dei governi che dei Parlamenti degli Stati membri, rappresentanti del Parlamento Europeo e della Commissione e rappresentanti dei governi e dei Parlamenti degli Stati candidati all'adesione.
Nello specifico è costituita da: 15 rappresentanti dei Governi degli Stati membri, 13 rappresentanti dei Governi degli Stati candidati all’adesione, 2 rappresentanti della Commissione europea, 16 rappresentanti del Parlamento europeo, 30 rappresentanti dei Parlamenti nazionali degli Stati membri e 26 rappresentanti dei Parlamenti nazionali degli Stati candidati.
La Convenzione è presieduta da Valéry Giscard d’Estaing, cui si affiancano due Vicepresidenti, Giuliano Amato e Jean-Luc Dehaene.
A questi 105 membri si affiancano 13 osservatori in rappresentanza del Comitato Economico e Sociale, del Comitato delle Regioni, del Mediatore e delle parti sociali europee.
All’interno della Convenzione opera un Praesidium, costituito da 12 membri, che svolge un ruolo propulsore per la Convenzione stessa e le fornisce la base di lavoro.
Tra le sue funzioni specifiche rientrano la predisposizione dei progetti di ordine del giorno delle sessioni plenarie e la supervisione delle attività e dell'organizzazione del Forum per la società civile. Partecipa alle riunioni del Presidium anche un rappresentante del gruppo dei Paesi candidati.
I membri della Convenzione e del Praesidium sono assistiti da un Segretariato, responsabile, in particolare, dell’elaborazione dei documenti di discussione e riflessione per la Convenzione e della redazione delle sintesi dei dibattiti.

Membri italiani della convenzione

EFFETTIVI
On. Gianfranco FINI (Alleanza Nazionale) Rappresentante del Governo italiano
On. Marco FOLLINI (Centro Cristiano Democratico) Rappresentante del Parlamento italiano
Sen. Lamberto DINI (Margherita) Rappresentante del Parlamento italiano
On. Cristiana MUSCARDINI (Alleanza Nazionale) Rappresentante del Parlamento europeo
On. Antonio TAJANI (Forza Italia) Rappresentante del Parlamento europeo

SOSTITUTI
On. Francesco SPERONI (Lega Nord) Governo italiano
On. Valdo SPINI (Democratici di Sinistra) Parlamento italiano
Sen. Filadelfio BASILE (Forza Italia) Parlamento italiano
On. Elena PACIOTTI (Democratici di Sinistra) Parlamento europeo

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