SEGNALAZIONE: "L'Europa di Carlo Azeglio Ciampi - Primo Europresidente della Repubblica" - Sud in Europa

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SEGNALAZIONE: "L'Europa di Carlo Azeglio Ciampi - Primo Europresidente della Repubblica"

Archivio > Anno 2004 > Dicembre 2004

di Valeria DI COMITE    
Il volume L’Europa di Carlo Azeglio Ciampi – Primo Europresidente della Repubblica, a cura di Aurelio Valente ed edito dalla Progedit, ha il pregio di presentare al lettore un’accuratissima rassegna degli interventi del nostro Presidente della Repubblica sui temi dell’Europa.
Il volume si articola in due parti: nella prima è riprodotto il testo di alcuni tra i più significativi interventi di Carlo Azeglio Ciampi nel quinquennio del suo mandato come Presidente delle Repubblica (giugno 1999 - giugno 2004); nella seconda parte, invece, si offrono gli strumenti per un’ulteriore ricerca sulla rete, grazie ad un’accurata “sitografia” in cui si individuano i principali siti internet che hanno dedicato le proprie pagine virtuali a Ciampi e alla sua idea di Europa.
Nella sua prefazione al volume Franceso Paolo Casavola, Presidente emerito della Corte Costituzionale ed attuale Presidente dell’Enciclopedia Italiana Treccani, ha giustamente affermato “La rassegna presente vale non solo per chi voglia rapidamente dominare il quadro della grande battaglia europeista del nostro Presidente della Repubblica, ma anche per quegli studiosi che intenderanno fare un bilancio del processo d’integrazione dell’Europa nei tempi lunghi del mezzo secolo, dal secondo dopo guerra ai giorni nostri”. La rassegna degli interventi del Presidente della Repubblica è sicuramente uno strumento ideale perché consente di ripercorrere il cammino dell’integrazione economica europea e degli ideali politici europei attraverso le parole di un grande protagonista della costruzione europea. Come ha precisato il Presidente Casavola nella prefazione “Chi ha visto più lucidamente di altri il significato politico e non soltanto economico nella creazione dell’euro è stato Carlo Azeglio Ciampi. Dobbiamo a lui, alla tenacia con cui ha perseguito questo fine, se l’Europa ha toccato un punto di non ritorno nel processo d’integrazione”. Infatti, è solo grazie all’impegno dei padri fondatori dell’Unione europea e di grandi personalità che hanno dato impulso alla costruzione europea che è venuta a formarsi l’attuale Unione europea. Carlo Azeglio Ciampi può considerarsi senza ombra di dubbio uno dei protagonisti della nostra Europa e non solo nella sua attuale veste di Presidente della Repubblica, ma anche nei suoi precedenti incarichi in qualità di Governatore della Banca d’Italia, Presidente del Comitato dei Governatori della Banche Centrali, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro del Tesoro e del Bilancio. Nell’introduzione al volume, Aurelio Valente evidenzia la centralità della figura di Ciampi, soprattutto nel difficile momento del passaggio alla terza fase dell’Unione economica e monetaria, e per mostrare la piena obiettività di questo giudizio trova sostegno in una fonte obiettiva come la stampa straniera. “Non a caso – afferma Valente – ai tempi della nascita dell’Euro una definizione del Financial Time accreditava a Ciampi «un leggendario talento negoziatore» per sottolineare il ruolo cruciale svolto in tale delicata fase della costruzione europea”.
L’innovativa impostazione metodologica del volume è senza dubbio frutto di una grande intuizione, ma è solo il rigore nella selezione dei testi che ha consentito al curatore di superare uno dei più grandi problemi della nostra epoca: l’eccesso di documentazione. Il volume ha l’indiscutibile merito di ordinare i documenti selezionati in modo da ripercorrere attraverso gli interventi del Presidente Ciampi le tappe più significative del lungo e faticoso processo di integrazione europea. Momenti significativi di tale processo sono certamente il passaggio alla terza fase dell’unione economica europea che ha portato all’introduzione dell’Euro, il riconoscimento della cittadinanza europea, la proclamazione della Carta di Nizza sui diritti fondamentali, l’allargamento dell’Europa verso l’Est e infine l’approvazione da parte del Consiglio europeo di Bruxelles del giugno 2004 del testo finale del Trattato che adotta la Costituzione europea. Nel suo intervento all’Università di Lugano, del 15 maggio 2003, il Presidente Ciampi aveva messo in rilievo la portata del nuovo progetto: “Il progetto di Trattato Costituzionale mirante ad attribuire all’Unione Europea pienezza di poteri e capacità d’iniziativa attraverso il conferimento della personalità giuridica, accantona la disputa sulla prevalenza del metodo intergovernativo rispetto a quello comunitario. In alcuni casi, l’obiettivo comune verrà raggiunto attraverso un impulso prevalentemente governativo; in altri, mediante i meccanismi della sovranazionalità. È una combinazione già esistente e funzionante nella attuale realtà dell’Unione Europea fondata sulla volontà di consolidare la soggettività politica dell’Unione Europea e sul raccordo con i principi delle Nazioni Unite espliciti nel progetto di Trattato”. Sempre riferendosi a tale progetto nell’intervento del 30 settembre 2003 davanti al Parlamento europeo Ciampi aveva affermato che “Il Trattato costituzionale è per l’Europa la risposta giusta al momento giusto. L’Europa ha bisogno di successo. Ma certamente il Trattato costituzionale risponde agli interessi storici dei popoli europei nell’era globale. È una risposta indispensabile al problema fondamentale ed urgente di assicurare la governabilità di un’Unione Europea allargata a 25 Stati membri. La prevalenza dello spirito comunitario rende possibile il funzionamento della nuova Unione, resta il cardine dell’integrazione e del progresso dell’Europa.” Come è noto il “Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa” è stato firmato a Roma il 29 ottobre 2004 nella sala degli Orazi e dei Curiazi del Campidoglio. È chiaro che la firma del Trattato è successiva alla pubblicazione della rassegna in esame, ma riguarda proprio quel Trattato Costituzionale il cui testo è stato approvato nel giugno del 2004 e che Ciampi nel suo intervento del 30 settembre 2003 davanti al Parlamento europeo ha considerato “l’atto fondante dell’Europa del futuro, di quella nuova, di quella allargata”. Il Trattato costituzionale che pone le basi per la futura Unione Europea si pone in una linea di continuità rispetto alla proprie origini, infatti, il 25 marzo 1957 in quella stessa sala era stato firmato il Trattato che istituiva la Comunità economica europea. Ed è proprio alle origini del processo di costruzione europea che bisogna riferirsi per riconoscere il ruolo essenziale che la Comunità economica europea, prima, e l’Unione europea adesso hanno svolto e devono continuare a svolgere in una comunità internazionale il cui obiettivo principale dovrebbe essere quello di affermare i valori della pace e della stabilità nelle relazioni internazionali. Nel discorso tenuto il 5 marzo 2003 presso l’Università di Leiden il nostro Presidente affermava: “L’integrazione europea origina dalle stesse convinzioni che hanno ispirato e sorretto le grandi istituzioni multilaterali: nasce sulla scia delle Nazioni Unite e delle istituzioni di Bretton Woods.
Nasce dalla fiducia in una comunità internazionale retta da principi, da responsabilità accettate da tutti, da regole. Il sistema multilaterale è una conquista recente dell’umanità, un’opera ancora in corso di costruzione e di faticoso perfezionamento. Nel mondo delle interdipendenze economiche e finanziarie, delle comunicazioni istantanee, del dialogo continuo fra culture e nazioni, il sistema multilaterale è una necessità. Il XXI secolo non ne può fare a meno. La costruzione multilaterale ha superato le divisioni della Guerra Fredda; si è irrobustita, ha aggiunto nuove responsabilità che deve assolvere nella lotta contro la povertà, nella tutela dei diritti umani, nell’eliminazione delle minacce planetarie. Non può subire battute d’arresto. La salvaguardia della pace è suo preminente obiettivo. Rinunciandovi, la comunità internazionale scivolerebbe nel caos. L’obiettivo di preservare l’unità e la coesione della comunità internazionale in cui l’Europa costituisce un essenziale modello ed elemento di stabilità, non deve essere mai perso di vista. L’integrazione europea non è importante solo per il continente. È una componente vitale, un pilastro dell’ordine internazionale. Con l’Europa unita il mondo è più sicuro, più prospero, più libero, più stabile. L’Unione Europea, una volta dotata di una propria personalità giuridica, di un sistema istituzionale compiuto, potrà svolgere nel mondo una parte ben più rilevante.”
Era difficile ipotizzare che il lento cammino della costruzione europea avrebbe portato alla firma di un Trattato costituzionale, si tratta di una realtà che alla fine degli anni cinquanta poteva sembrare una mera utopia. Come ha evidenziato il Presidente Ciampi durante l’incontro del 7 marzo 2000 a Bruxelles con il Presidente Romano Prodi e gli altri membri della Commissione europea: “Quello dell’Unione Europea è stato un cammino che in alcuni passaggi ha avuto del miracoloso. Si è trattato di una incredibile avventura: se uno l’avesse immaginata a tavolino, non si sarebbe mai svolta”.
Per confermare che la consapevole scelta dei documenti effettuata da Aurelio Valente consente davvero di ricostruire la storia dell’integrazione europea e il pensiero europeista del Presidente Ciampi desideriamo concludere citando un ulteriore brano del nostro Presidente che spiega i veri motivi alla base della nostra Unione europea: “E agli scettici sull’Europa ricordo che ci sono cinquanta milioni di ragioni invece per essere a favore dell’Europa: cinquanta milioni di ragioni che sono i cinquanta milioni di morti della seconda guerra mondiale”.
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